Gli "Errori" della trilogia Cinematografica, parliamone!
Perché nessuna opera può davvero considerarsi Perfetta.
Probabilmente vi sareste aspettati l’uscita di questa Newsletter ieri, come ogni domenica ma essendo un numero dedicato agli “errori”, mi sembrava un ottimo modo fare finta di aver sbagliato e uscire di lunedì. Ci siete cascati? mi sono salvato? Vabbé.
Avendo dedicato lo scorso numero (CHE AVETE LETTO GIUSTO!?) all’attenzione dei dettagli della trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli, non posso esimermi dal puntare il dito contro gli “errori” fatti da Peter Jackson nella stessa. Ebbene si ragazzi, ci sono, e tanti. Ovviamente non sto parlando di errori di regia, discontinuità o skatebord/scudi di vario genere. In questa sede giudicheremo pesantemente quelle scelte di rappresentazione di personaggi o sequenze che secondo il modestissimo parere del sottoscritto, semplicemente non funzionano.
A tal proposito, vorrei puntualizzare il perché di quelle virgolette sulla parola Errori. Essendo un’opera creativa, sarebbe sciocco da parte nostra dire a un regista o agli sceneggiatori come comportarsi. è giusto che ognuno dia la propria visione così come è giusto da parte nostra rompere le balle.
E noi siamo qui per questo! :)
Giustizia per Faramir
Chi ha letto i libri ha già capito. Il Faramir rappresentato da Jackson è un po’… come dire…un pirla?
Il personaggio di Faramir, figlio del reggente di Gondor, è uno tra i più affascinanti della saga de Il Signore degli Anelli. Nei libri, Faramir è dipinto come un uomo saggio, nobile e profondamente legato alla sua terra e al suo popolo. La sua relazione con i personaggi, il particolar modo con Frodo e Sam è caratterizzata da rispetto e comprensione ed è persino in grado di resistere alla tentazione dell’Anello…beh, se non altro più di Boromir.
Nei film, invece, Faramir viene presentato con una sfumatura più blanda e semplificata. L’intera sua storia ruota attorno al rapporto con il padre e alla relazione con il fratello sfrecciato male, togliendo un bel po’ di spessore al personaggio che alla fine diventa un semplice cavaliere da appioppare alla friendzonata Eowyn.
La versione letteraria offre una caratterizzazione più profonda e sfumata del personaggio, mentre quella cinematografica lo rende più semplice, ma allo stesso tempo più dinamico. Quale sia “Meglio”, non ci è dato dirlo se non sulla base dei nostri gusti personali, ma sicuramente Faramir meritava di meglio… Non come Boromir, ma insomma. (Boromir ti amiamo).
E Glorfindel cheffà?!
La figura di Glorfindel, l'elfo antico e potente dei romanzi, è una delle assenze più sentite nella trilogia cinematografica. Nei libri, Glorfindel è un personaggio chiave, un guerriero impavido e saggio. È lui che salva Frodo pugnalato a Collevento ed è sempre lui che scaccia gli Spettri che lo stanno rincorrendo. Arwen stava a casa a darsi 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Sebbene non abbia ulteriori apparizioni particolarmente emozionanti, la figura di Glorfindel rappresenta una connessione tra il passato e il presente della Terra di Mezzo. Egli rievoca un'epoca di grandi eroi e di battaglie epiche, e ci ricorda che la lotta contro il male è un conflitto millenario.
Purtroppo nei film la gloria del passato degli Elfi non è così ben rappresentata. Sappiamo che sono in “fuga”, una pallida reminescenza del loro antico splendore ma non riusciamo a capire quanto fossero grandiosi in passato. Glorfindel avrebbe potuto darci quell’idea.
A onor del vero però, aver sostituito il nostro aitante cavaliere con il personaggio di Arwen, le ha conferito un ruolo sicuramente più attivo rispetto ai libri (ce voleva poco). Senza contare la buona dose di empowerment femminile che non guasta mai.
Tom BombNo raga
A nessuno frega niente di Tom. Non aveva un’utilità nei libri e non la avrebbe avuta nei film. Era un interessante gioco narrativo che è giusto resti su carta. Vi prego. Andiamo avanti.
Aragorn contro la Bocca di Sauron
Questa sequenza è una delle più discusse dal sottoscritto perciò potreste già sapere di cosa andrò a parlare. La sequenza di Aragorn al Cancello Nero, presente nell’edizione estesa della cinematografia ci mostra Sire Aragorn affrontare la Bocca di Sauron, farci 4 chiacchiere e poi mozzargli la testa. Ebbene, questa è una delle scene più riprovevoli di tutta la cinematografia.
La Bocca di Sauron è il principale emissario e servo di Sauron. È un essere oscuro e inquietante, il cui volto è nascosto da un elmo e la cui voce è profonda e rauca. Non sappiamo quasi nulla di lui, se non che la sua funzione principale è quella di comunicare i messaggi di Sauron e di negoziare con i nemici del Signore Oscuro.
Ebbene, la regola di non uccidere un messaggero è un principio che affonda le sue radici in antiche tradizioni e culture, e che si ritrova in diverse forme in molte società. Un messaggero è semplicemente un veicolo di comunicazione, e ucciderlo non solo non risolve il conflitto e può inasprire le tensioni, ma è considerato tra gli atti peggiori che qualcuno potesse commettere. Neanche i peggiori tiranni della storia si sono macchiati di una tale colpa e Aragorn era un vero cavaliere, un ramingo di nobile origini. Non avrebbe MAI fatto una cosa del genere. E ovviamente, nei libri, nulla di tutto ciò accade.
…ma lo perdoniamo
Nonostante questi “errori”, non posso che non voler bene a Peter Jackson per quello che è riuscito a fare. Un’impresa davvero eroica, riuscire a rappresentare un’Opera così complessa su schermo al quale difficilmente riuscirei a dare nuovi volti e nuove voci.
E voi? Avete notato altri “orrori” o scelte che non vi hanno fatto impazzire?
Una scena della versione estesa che non mi è piaciuta per niente e che fortunatamente è stata tagliata è quando Gandalf si trova ad affrontare il Re Stregone di Angmar ne Il Ritorno del Re. Nella trasposizione cinematografica vediamo che c'è uno scontro tra di loro e il bastone di Gandalf si spezza, per poi ritrovarlo nella scena finale di addio ai Porti Grigi. Dunque, come può essere che uno spettro di un uomo, seppur reso potente da Sauron, possa piegare un Maiar?!
Per il resto sono d'accordo con te sia su Faramir che su Glorfindel: Faramir meritava più spazio per la complessità e il valore del suo personaggio (era il preferito di Tolkien) e Glorfindel è Glorfindel, basta solo il suo nome.
Parafrasando un certo Daniele Cicarelli, l'unico errore di questa trilogia è che a un certo punto finisce :')
Scherzi a parte, rifacendomi a quanto scrivi a proposito di Faramir, io ho notato una certa differenza anche tra i due Aragorn: quello cinematografico più umile e combattuto, quello letterario decisamente più spavaldo.